Bertolaso ha conosciuto i volontari della Val Varaita

Brossasco – E’ stato tra loro. Ha visto all’opera nel cantiere poco a monte di Val Curta decine di volontari dei gruppi di Protezione civile del Saluzzese e della provincia. Ha chiesto loro dei consigli e si è complimentato per i quattro giorni di lavoro.

Guido Bertolaso, Sottosegretaria di Stato e direttore del Dipartimento di Protezione civile nazionale, sabato 4 ottobre ha partecipato all’esercitazione “San Bernardo: adottiamo una valle” che si è tenuta fino a domenica nei territori colpiti dall’alluvione di fine maggio.

Sono stati ripuliti da migliaia di quintali di legname gli alvei dei torrenti.

Sono qui oggi – ha detto in seguito in piazza a Brossasco di fronte a decide di sindaci – perchè non ero con voi in quei momenti drammatici.

Mi bruciava dentro non essere stato vicino a voi sindaci che allora avete portato avanti il lavoro in modo esemplare.

Sono già arrivati 100 mila euro, 50 mila sono già stati stanziati e farà il possibile per non far mancare la somma rimanente.

Qui la Protezione civile va presa ad esempio, è un’eccellenza.

In precedenza, il padrone di casa Meo Beoletto sindaco brossaschese aveva detto:

E’ un bene che i vertici delle istituzioni siano venuti qui a constatare la situazione.

Sarebbe anche utile, però, stanziare dei soldi per la prevenzione in modo da evitare spese più grandi dopo gli eventi imprevedibili e catastrofici.

Bisogna fornire più servizi ai pochi che stanno ancora in montagna.

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Dopo alluvione, 1000 volontari hanno ripulito i letti dei torrenti

Cuneo 7 – Martedì 7 ottobre 2008

L’hanno definito il più grande progetto esercitativo realizzato dal Coordinamento Provinciale di Protezione Civile in oltre dieci anni di attività.

E l’ha confermato anche il direttore del Dipartimento Nazionale, Guido Bertolaso, che sabato a Brossasco ha incontrato gli uomini dell’Operazione San Bernardo 5 – Adottiamo una valle e ha elogiato il “modello Cuneo”.

Da giovedì a domenica, un “esercito” di 1.000 volontari di Protezione Civile, Aib, Ana e Soccorso Alpino ha invaso pacificamente le 5 valli del Cuneese colpita dall’alluvione di fine maggio ( Maira, Stura, Grana, Po e Varaita), per svolgere un enorme lavoro di bonifica e messa in sicurezza dei fiumi.

24 i cantieri principali, migliaia le tonnellate di legna tagliata, accatastata sulle sponde e poi ritirata liberamente dai proprietari.

La speranza è che la pulizia degli alvei diventi un’abitudine consolidata, indispensabile per prevenire un’altra calamità.

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Bertolaso: “Grazie volontari”

La Stampa – Domenica 5 ottobre 2008 di Andrea Garassino

Il responsabile della Protezione Civile sui cantieri del dopo alluvione

Prima in elicottero per vedere i cantieri nelle valli Stura, Grana, Maira, Varaita e Po; le più colpite dall’alluvione di maggio.

Alle 10.33 l’atterraggio sulle sponde del Varaita, tra Melle e Brossasco. Guido Bertolaso, sottosegratario di Stato e capo Dipartimento della Protezione civile nazionale, ieri ha incontrato alcuni degli oltre mille volontari impegnati da giovedì nell’operazione “San Bernardo: Adottiamo una valle”.

E’ un’imponente esercitazione di Protezione civile che sta coinvolgendo fino a oggi pomeriggio tutti i gruppi della Granda con una delegazione di Legambiente, per la pulizia dei fiumi che tra il 29 e il 30 maggio si sono gonfiati d’acqua fino a straripare in pianura.

[…]

Bertolaso ha spiegato la ragione che l’ha portato nel Cuneese:

In quei giorni non avevo potuto raggiungervi. Mi bruciava dentro non aver parlato con voi per complimentarmi per il modo esemplare con cui avete portato avanti il lavoro prima dell’onda di piena, durante e dopo con iniziative come quella odierna.

L’assessore regionale alla Montagna Bruna Sibille poco prima l’aveva definito “amico di questo territorio”, rimarcando poi la laboriosità dei cuneesi “che dal 29 maggio si sono rimboccati le maniche e si sono dati da fare” ed ha annunciato l’avvio di uno studio da parte della sede di Mondovì del Politecnico per individuare i luoghi in cui liberare gli alvei di Varaita, Maira e Stura […].

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Guido Bertolaso promuove con lode la protezione civile

Il Giornale del Piemonte – Domenica 5 ottobre 2008 di Nadia Muratore

Il sottosegretario di Palazzo Chigi: “Di prevenzione si parla spesso, nel Cuneese si è passati ai fatti. Iniziativa magnifica”.

Gagna: “La manutenzione dei corsi d’acqua diventi ordinaria”.

Di prevenzione si parla spesso, ora nel Cuneese dalle parole si è passati ai fatti.

Iniziativa magnifica, vi faccio i miei complimenti.

E’ rimasto soddisfatto ma anche sorpreso per l’opera svolta, il capo dipartimento della Protezione Civile, Guido Bertolaso, che ieri mattina ha sorvolato in elicottero le valli del cuneese coinvolte nell’esercitazione denominata “Operazione San Bernardo”.

Ha potuto così apprezzare il lavoro capillare che le squadre di volontariato hanno svolto in tre giorni di servizio, per la messa in sicurezza dei fiumi.

All’incontro hanno partecipato gli assessori regionali alla Montagna Bruna Sibille, alla Protezione Civile Luigi Sergio Ricca e i sindaci dei Comuni coinvolti, che sopra la divisa della Protezione civile indossavano la fascia tricolore.

Per la Provincia il presidente Raffaele Costa e l’assessore Federico Gregorio. Erano presenti i rappresentanti di Legambiente, che concorrono in questa operazione di pulizia dei corsi d’acqua con “Fiumi 2008”.

Ritengo sia assolutamente necessario mantenere costante il livello di prevenzione – ha sottolineato Bertolaso.

E’ indispensabile eseguire la manutenzione permanente, al fine di mantenere un buon assetto idrogeologico nel territorio.

Lo spirito di collaborazione istituzionale e operativo che si è creato in questa esperienza piemontese – ha precisato il rappresentante del Governo – è veramente qualcosa di straordinario.

L’esercitazione ha coinvolto cinque vallate – Stura, Grana, Maira, Varaita, Po – e mille 500 volontari: per estensione e numero di persone è la più imponente mai svolta in Italia.

Il sottosegretario si è anche impegnato a sbloccare i fondi destinati alle zone alluvionate.

Operazione San Bernardo – adottiamo una valle – ha detto il coordinatore della Protezione civile cuneese, Roberto Gagna – è anche una verifica dell’organizzazione del sistema piemontese.

Anche Legambiente, con nostra grande soddisfazione, ha rilasciato un parere estremamente positivo.

Gagna ha anche lanciato una proposta che è stata accolta in maniera favorevole da sindaci e volontari:

La ripulitura degli alvei e la manutenzione del territorio – ha sottolineato – non devono essere operazioni straordinarie ma ordinarie, da ripetere ciclicamente.

E’ l’unica arma che abbiamo per tutelare le nostre vallate e arginare la forza distruttiva dei nubifragi.

Per potenziare la Protezione civile la Regione è adesso impegnata nella costituzione dei presidi territoriali, strutture di primo livello, di cui sei attualmente attive, costituire da punti di raccolta dislocati nel territorio in cui sono immagazzinati materiali e attrezzature che garantiscono la capillarità dell’articolazione della rete dei volontari, per accelerare i tempi di intervento durante l’emergenza e per mettere in atto una puntuale manutenzione.

Voglio ringraziare tutti i volontari che in questi quattro giorni si sono attivati con costanza e professionalità – ha detto l’assessore provinciale Federico Gregorio, nonchè il coordinatore Gagna che ha saputo organizzare in poco tempo e con estrema precisione un’esercitazione gigantesca per uomini, territorio e entità del lavoro svolto.

Naturalmente un grande ringraziamento anche al sottosegretario Bertolaso che da sempre è molto vicino alla provincia Granda.

L’assessore regionale alla Montagna Bruna Sibille ha colto l’occasione per ricordare “che i piccoli Comuni sono la garanzia per il mantenimento e la prevenzione nel territorio montano. Sono necessari servizi unificati ma nelle valli del Cuneese durante l’alluvione, se non ci fossero stati i singoli gruppi comunali di Protezione civile, i singoli Uffici tecnici, il coordinamento della Comunità montana, ci sarebbe stata una calamità ben maggiore.

Sono loro che oltre ad affrontare l’emergenza, si devono occupare della quotidiana gestione del territorio e della manutenzione dei fiumi.

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In mille puliranno i fiumi

La Stampa – Mercoledì 01 ottobre 2008 di Matteo Borgetto

Maxi operazione nelle cinque valli colpite dall’alluvione di maggio

L’hanno battezzata “San Bernardo – Adottiamo una valle” e sarà la più grande operazione realizzata dal coordinamento provinciale dei volontari di Protezione civile in oltre 10 anni di attività.

Da domani a domenica, un “esercito” di 1.000 volontari cuneesi invaderà le cinque valli della “Granda” colpite dall’alluvione di fine maggio (Po, Varaita, Maira, Grana e Stura), per la messa in sicurezza degli alvei.

Lo farà attraverso il recupero di migliaia di tonnellate di legname accumulato lungo i corsi d’acqua, il ripristino di passerelle e altri lavori di bonifica e ingegneria naturalistica.

L’intervento vedrà la partecipazione congiunta di tutti i Centri operativi misti (Com) e 150 squadre di Protezione civile, gruppi Anti Incendi Boschivi (Aib), Ana, Soccorso alpino e Croce Rossa.

Il progetto non ha precedenti – spiega il coordinatore provinciale dei volontari di Protezione civile, Roberto Gagna.

Verremo sottoposti all’esame équipes del Dipartimento di Roma e di Legambiente: il “sistema Cuneo” diventerà un modello a cui ispirarsi in futuro a livello nazionale.

La speranza è che gli amministratori facciano tesoro dell’esperienza, organizzando interventi periodici di pulizia dei fiumi, fondamentali per prevenire nuove calamità naturali.

Sono 21 i Comuni interessati, con base logistica centrale a Cuneo e sala operativa “avanzata” in valle Varaita, a Brossasco, dove sabato è previsto un incontro di sindaci e amministratori con il direttore del Dipartimento nazionale di Protezione civile, Guido Bertolaso e la presidente della Regione, Mercedes Bresso.

San Bernardo ricorda il cane che porta soccorso ai bisognosi – sottolinea Francesco Revello, coordinatore dell’esercitazione.

Lo slogan indica lo spirito di solidarietà verso le zone alluvionate (50 milioni di euro di danni e altri 150 necessari alla ricostruzione, ndr).

Aiuteremo i paesi montani più poveri di risorse e forze umane, dove non sarebbe possibile un lavoro di queste dimensioni senza i volontari.

A fronte dei 50.000 euro stanziati dalla Regione per le spese (migliaia di pasti, pernottamento, carburante, assistenza) i volontari effettueranno 2.700 giornate lavorative, pari a 700.000 euro di “resa” sul territorio.

Previsti due turni di lavoro giornalieri a rotazione (da domani a sabato 8-12 e 14-18, domenica solo il mattino 8-12).

Tutta la legna recuperata verrà tagliata, accatastata sulle sponde e messa a disposizione dei proprietari dei terreni, che al termine potranno ritirarla liberamente.

Si apriranno 24 cantieri

Dodici sedi operative, 24 cantieri principali e altrettanti minori in 21 Comuni, 300 motoseghe, 16 trattori, 10 camion, 5 escavatori, 20 ambulanze, decine di cippatori, pale gommate, mezzi speciali, una ventina fra ristoranti, colonie e campi base attrezzati per ospitare 1.000 persone in 4 giorni.

Sono i numeri dell’operazione “San Bernardo”. Nelle valli Po e Bronda, a Paesana, pulizia di fiume e rii laterali.

In val Varaita, intervento sull’asta del torrente con rimozione degli alberi pericolanti a Costigliole, Piasco, Venasca, Brossasco, Melle, Sampeyre, Bellino e Pontechianale.

In valle Maira, lavori a Canosio, Marmora e San Michele di Prazzo, Stroppia e rio Maurin.

Ad Acceglio, interventi nel vallone del Mollasco. Val Granda: a Sant’Anna di Bernezzo, Monterosso e Castelmagno.

In valle Stura, lavori a Perdioni, S. Eligio e Festiona di Demonte.

A Vinadio, disboscamento sui bastioni del Forte.

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