Dobbiamo fare Granda l’Italia

Protezione Civile, un esempio di collaborazione tra enti e società.

Bertolaso: “Se le cose funzionassero dappertutto come a Cuneo, avrei già finito il mio lavoro.”

La guida – Autore: Fabrizio Brignogne

Il “numero uno” della Protezione Civile ha elogiato la capacità di fare sistema su questo territorio tra istituzioni, forze dell’ordine, volontariato e rappresentanti del mondo economico, a vantaggio di tutta la collettività e del territorio: “Dobbiamo fare Granda l’Italia” ha detto, e l’approvazione dei volontari si sentiva nei forti applausi, come già era successo a inizio anno nell’appuntamento con Bertolaso a Madonna dell’Olmo per la serata organizzata dalla parrocchia.

L’insegnamento dell’alluvione nel 1994, con il suo sacrificio di vite umane (circa 30 vittime in provincia di Cuneo), è stato stimolo per creare una cultura della prevenzione e della tutela del territorio, tanto più in una zona “grande ma fragile, con 14 vallate alpine”.

Da allora si è lavorato per mettere in piedi un’organizzazione in grado di far fronte a casi di calamità naturale o comunque di necessità per la collettività.

E oggi i risultati di questo lavoro sono particolarmente significati in provincia di Cuneo: 170 gruppi comunali, 15 gruppi speciali, 15 gruppi Alpini, 50 gruppi Aib, e circa 6.000 volontari pronti a impegnarsi quando c’è da intervenire, in momenti straordinari ma anche nell’ordinario (ad esempio, viabilità e sicurezza in manifestazioni).

Un “esercito di pace” che lavora accanto a Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Forestale e forze armante, “con passione, professionalità e senso di responsabilità”, come ha ricordato l’assessore regionale Giovanni Caracciolo (che al termine dell’incontro ha anche consegnato riconoscimenti al responsabile regionale Andrea Lazzari e a quello provinciale Roberto Gagna.

Quest’ultimo ha anche spiegato alcuni elementi della “cuneesità” nella Protezione Civile, che all’impegno (ideale e concreto con caparbietà e umiltà) dei tanti volontari, in dieci anni – il coordinamento provinciale si è costituito nel 1998 – ha saputo unire la collaborazione tra diversi attori sociali, coinvolgendo sui progetti di rafforzamento le fondazioni bancarie, ma anche le associazioni di categoria e il mondo economico e produttivo.

Tre esempi di novità nel panorama nazionale sono l’accordo con Confartigianato e Confcommercio cuneesi per la destinazione del 5 per mille alla Protezione Civile locale, l’esperienza del “camper-farmacia” allestito con l’associazione farmacisti per intervenire in caso di necessità, l’accordo con il Politecnico e il gruppo Merlo per la progettazione e il collaudo di particolari mezzi di soccorso e di intervento.

Applaudito anche l’intervento di Giovanni Quaglia, presidente della Provincia durante l’alluvione e oggi esponente della Fondazione Cr Torino:

Negli ultimi 15 anni il nostro territorio è stato flagellato più volte da eventi tragici, che però ci hanno insegnato a lavorare insieme in una nuova cultura della prevenzione, a cui oggi come fondazione siamo vicini, perché crediamo nel lavoro che portate avanti per la comunità cuneese.

E questi sindaci con la fascia tricolore sopra la divisa della Protezione Civile sono un grande onore per il nostro territorio.

Quest’ultima immagine è stata ripresa da Bertolaso nel suo atteso intervento, che ha concluso la mattinata in Provincia (prima della visita ai mezzi schierati in piazza Galimberti, dove è intervenuta anche la presidente della Regione Mercedes Bresso):

Siete voi a meritare applausi e complimenti – ha detto ai volontari -, perchè voi valorizzate le risorse più positive di questo Paese.

La Protezione Civile oggi è armata e rispettata, perchè ha saputo attuare un modello di unico al mondo: quello di coinvolgere tante forze, nessuno è escluso dal sistema nazionale della Protezione Civile.

In Francia ci sono 300.000 vigili del fuoco, in Italia 30.000; però la nostra forza, in Piemonte, è che quelli professionisti sono 1.700, ma accanto a loro ce ne sono 1.800 volontari.

Questo impegno volontario di uomini e donne è la nostra vera forza, come le vostre esperienze sul territorio (il coinvolgimento di tutte le istituzioni e dei privati, ma anche l’esercitazione transfrontaliera che avete realizzato, primo tentativo per ragionare su una Protezione Civile europea) sono un esempio per tutta l’Italia.

Quello che siete riusciti a fare qui deve essere portato a esempio in tante altre realtà, dove invece mi sento dire che sono un idealista, che non potranno mai esserci gruppi di volontari e così via.

Noi invece dobbiamo condividere e diffondere queste buone pratiche, perchè non possiamo permetterci un’Italia a diverse velocità quando si tratta di vite umane soprattutto, ama anche di ambiente.

E poi seguita una sorta di “investitura sul campo” per il referente provinciale Roberto Gagna:

Lo porterà un po’ in giro per l’Italia a raccontare il modello Cuneo e ad aiutare altre realtà ad attuare una buona collaborazione tra enti e istituzioni, tra pubblico e privato.

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Il modello del Cuneese in tour per tutta la penisola

Il Giornale – Autore: Massimiliano Sciullo

Il Tanaro è sopra i livelli di attenzione, ma noi siamo abituati a non abbassare mai la guardia, quindi siamo sempre pronti a intervenire, per qualunque evenienza.

In provincia di Cuneo l’attualità va più veloce delle celebrazioni e così, le forze della Protezione civile, non fanno in tempo a godersi la robusta dose di complimenti ricevuti da moltissime autorità, che già devono tornare a schierarsi a difesa del territorio.

Parola di Roberto Gagna, presidente del Coordinamento volontari della protezione civile cuneese:

Sappiamo di essere una provincia, ma soprattutto una regione fragile, tra frane e inondazioni.

Abbiamo molti problemi e proprio per questo la nostra soglia d’attenzione è sempre molto alta.

Monitoriamo tutto il Piemonte per non farci cogliere di sorpresa. Soprattutto facciamo molta attività di prevenzione, con centinaia di interventi, in modo che, se non possiamo scongiurare gli eventi più gravi, possiamo comunque limitarne le conseguenze negative.

Un modo di lavorare e di intervenire cha ha fruttato proprio ai volontari cuneesi l’encomio pubblico di Guido Bertolaso, responsabile ella Protezione civile nazionale.

Ha detto – ricorda Gagna – che vuole fare l’Italia “Granda”, proprio perché vuole estendere il nostro esempio al resto della nazione. Ha addirittura detto che da gennaio mi porterà con sé per fare da testimonial nelle altre regioni e province.

Per tutti i volontari del Cuneese, una grande soddisfazione.

E’ un riconoscimento per tutto il nostro sistema, che in provincia accomuna il coordinamento volontari con gli uomini delle altre realtà istituzionali: vigili del fuoco, 118, Forestale, Croce rossa, Soccorso alpino, antincendio boschivo e ancora Comuni, Provincia e Regione.

Insomma, una rete estesa e ramificata, ma soprattutto efficiente.

Ognuno fa il proprio, ma tutti insieme, soprattutto con un sistema economico alle spalle che ci supporta e ci fa sentire parte integrante del territorio,

Sono – continua Gagna – associazioni di categoria come Confcommercio e Confartigianto che hanno invitato i loro associati, e sono migliaia, a versare alla protezione civile il 5 per mille, oppure le fondazioni bancarie, che ci sostengono con interventi mirati e non distribuzioni a pioggia.

Oppure con categorie come l’associazione provinciale dei farmacisti, che ci ha donato un camper-farmacia che può essere utilissimo in Comuni isolati o in zone disastrate.

Si tratta del primo caso di questo genere in tutta Italia.

Un primato, per la Granda, così come rappresenta un’iniziativa innovativa quella di unificare i circa 1.500 uomini dell’antincendio boschivo con i quasi 5.000 del coordinamento protezione civile.

Siamo i primi anche in questo, in Italia.

E proprio Roberto Gagna, in occasione della recente visita di Bertolaso a Cuneo, è stato premiato con la medaglia d’oro.

Ma è un premio che vorrei spezzare in cinquemila parti, affinché ognuno di noi volontari si senta partecipe.

Non è un riconoscimento alla mia persona, quanto un encomio a tutto il nostro sistema. Io ne sono soltanto il rappresentante.

Ma anche in veste di testimonial a livello nazionale, Gagna non intende abbandonare il suo ruolo che riveste in provincia di Cuneo.

Non abbandono certo i miei volontari, cercherà di conciliare tutti gli incarichi.

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