Il racconto dei nostri volontari intervenuti a Norcia

Dal 1° novembre 2016 al 27 gennaio 2017 i volontari del Coordinamento di Cuneo hanno prestato servizio a Norcia, per l’installazione e la gestione del P.A.S.S.

Raccontare cosa si prova e come si vive a prestare aiuto in un’emergenza così grave come quella del sisma in centro Italia, che ha profondamente ferito anche Norcia e i suoi comuni, non è semplice.

Ci sono sensazioni, emozioni, momenti talmente intensi che spesso le parole non bastano per descriverle.

L’esperienza di Luca, volontario del Gruppo Comunale di Cuneo

Ho fatto parte della prima squadra che si è recata sul posto. Ero uno dei 62 volontari partito con la colonna mobile del 1° novembre 2016.

Abbiamo viaggiato tutta la notte e, non appena arrivati, i miei compagni ed io abbiamo iniziato a lavorare. In passato mi ero già trovato sul campo, ma ciascun intervento è un’esperienza diversa. Quando ci si trova in emergenza può succedere di tutto, sapere come muoversi e come collaborare tra di noi è fondamentale.

Ci si trova a lavorare con persone che non sempre conosci, ma in poche ore nasce un legale importante e si diventa a pieno una squadra coesa.

Finito di allestire il presidio la stanchezza è arrivata di colpo, ma anche immediatamente abbiamo vissuto la grande soddisfazione per aver creato un presidio sanitario completo e organizzato per aiutare la popolazione di Norcia e delle sue frazioni.

Successivamente sono tornato altre due volte sul posto, una settimana a dicembre e una a gennaio. In questo caso, il mio lavoro era per lo più di manutenzione e tenuta in efficienza del campo.

C’era più “tempo libero” rispetto alla prima settimana, dove l’urgenza di montare il P.A.S.S. non lasciava spazio a null’altro.

In queste due settimane ho avuto la possibilità di conoscere e parlare con più persone, di vedere in prima persona gli effetti devastanti di un terremoto come quello di Norcia sulle case, sul territorio ma soprattutto i segni nell’animo delle persone e le loro famiglie.

Le scosse di terremoto

Un giorno mi trovavo all’ingresso del campo e d’un tratto mi sono ritrovato con la testa che girava. Anche i miei compagni accusavano dei capogiri, ma non avevamo notato nulla di particolare.

Parlando col farmacista abbiamo scoperto che il problema era causato dalle scosse ondulatorie di assestamento.

La sensazione era quella di quando ci si trova su una barca in mezzo al mare mosso, senza peraltro percepire alcuna vibrazione dal terreno.